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Auto aziendali 2025: cosa cambia davvero? Facciamo chiarezza sull’emendamento salva-benefit

    Auto aziendali, nuove regole in arrivo. Ma c’è un emendamento che potrebbe salvare migliaia di aziende da un aumento dei costi e da una complicazione burocratica non da poco. Vediamo insieme di cosa si tratta, cosa cambia per dipendenti e datori di lavoro, e cosa succede se l’auto è stata ordinata nel 2024 ma consegnata nel 2025.


    Cosa prevede oggi la normativa sulle auto aziendali?

    Le auto aziendali ad uso promiscuo (cioè quelle messe a disposizione del dipendente sia per uso lavorativo sia per uso privato) rientrano nei cosiddetti fringe benefit, e quindi sono soggette a tassazione in busta paga.

    Fino al 31 dicembre 2024, la tassazione di questi benefit seguiva una regola chiara e tutto sommato stabile: una percentuale forfettaria del costo chilometrico del veicolo (secondo le tabelle ACI) veniva imputata come reddito al dipendente. La percentuale variava in base al livello di emissioni CO₂ del veicolo:

    • 25% per auto elettriche e ibride con emissioni fino a 60 g/km
    • 30% per veicoli fino a 160 g/km
    • 50% oltre i 160 g/km
    • 60% oltre i 190 g/km

    Ma la Legge di Bilancio 2025 (L. 207/2024) ha cambiato le carte in tavola, introducendo nuovi criteri (tra cui il valore normale) che potrebbero comportare maggiore tassazione e più oneri amministrativi per le aziende. Ecco perché è stato ripresentato un emendamento “salva-benefit”.


    L’emendamento “salva-auto aziendali”: cosa prevede

    Presentato in Commissione Attività produttive il 4 aprile 2025, l’emendamento interviene sul Decreto Bollette per salvaguardare le regole precedenti in due casi specifici:

    1. Auto aziendali assegnate tra luglio 2020 e dicembre 2024
    2. Auto ordinate entro il 2024 ma consegnate e assegnate tra gennaio e giugno 2025

    👉 In entrambi i casi, se l’emendamento sarà approvato, si potrà continuare ad applicare la normativa precedente (art. 51, comma 4, lett. a del TUIR) invece che le nuove regole introdotte dalla legge 207/2024.


    Perché è importante per le aziende?

    L’impatto economico e organizzativo per le imprese non è trascurabile:

    • Le flotte aziendali sono ancora composte in gran parte da veicoli non elettrici né ibridi plug-in.
    • Le nuove regole richiederebbero di rendicontare separatamente i km percorsi per scopi lavorativi e personali, con un carico burocratico importante per uffici HR e amministrazione.
    • Il nuovo criterio del valore normale comporterebbe un aumento della tassazione per molti dipendenti, rendendo meno conveniente l’uso dell’auto aziendale anche come leva di retention.

    Quanto costa allo Stato?

    Secondo le stime allegate all’emendamento, l’onere per il Fisco sarebbe contenuto:

    • 8,3 milioni di euro nel 2025
    • 9,5 milioni annui nel 2026 e 2027
    • 1,2 milioni nel 2028

    Un sacrificio economico modesto, se paragonato ai benefici in termini di semplificazione e continuità normativa per aziende e lavoratori.


    Auto aziendali ancora sotto i riflettori

    Le auto aziendali restano uno strumento prezioso per molte imprese, non solo come benefit per i dipendenti ma anche come leva di efficienza organizzativa. Ma tra nuove regole, possibili emendamenti e incentivi alla transizione ecologica, il 2025 si conferma un anno da seguire con attenzione.